Premesse meccanicistiche

– esiste un luogo privilegiato di osservazione nel quale lo scienziato si deve porre;

– si utilizza un’ottica della scoperta per cui le leggi di natura vanno ricercate e individuate come fossero funghi in un bosco;

– si ricercano leggi e regolarità generali, una sorta di ombrello molto ampio e comprensivo sotto il quale organizzare il sapere, che deve riproporre ordine e  certezze che si dimostrino astoriche e atemporali;

– l’osservatore è disgiunto dal processo di osservazione (l’auto-referenzialità è assolutamente bandita);

– si presuppone una posizione neutrale da parte dell’osservatore che osserva da un luogo privilegiato;

– il conoscere è considerato un processo oggettivo e uguale per tutti. Il tentativo è quello di raggiungere la chiarezza e la generalità di una prospettiva unificante;

– il caso viene bandito e considerato scarto, da ciò deriva l’idea che il disordine sia  un segnale di una alta percentuale di ignoranza, l’ordine lo sia di un processo di approfondimento della conoscenza;

– il processo stesso di conoscere è considerato al pari di un processo di accumulo, cioè un progressivo aumento da una posizione di ignoranza ad una di certezza: come un muro che si innalza e diventa sempre più alto, la conoscenza è l’accumulo di tasselli;

– compito della scienza è quello di descrivere, spiegare e prevedere i fenomeni attraverso operazioni induttive;

– si riscontra una separazione tra le scienze dell’uomo e le scienze della natura, si operano dicotomie e separazioni tra interno/esterno, tra organismo e ambiente;

– si teorizza una differenza sostanziale tra il mondo fisico e il mondo delle idee: ogni legge diventa una idealizzazione. Per esempio la legge del movimento “puro” di una particella o di un pacchetto ondulatorio, diventa un utile modello astratto che lascia fuori il mondo, le possibili collisioni, le sfide, le particolarità;

– non si considera l’interazione tra parti, ma le singole traiettorie isolate;

– assistiamo alla riduzione di tutti i fenomeni a un unico livello di spiegazione, il livello microscopico, che la fisica ritrova nella struttura di base della materia.;

– il concetto di “verità” è coerente con l’epistemologia meccanicistica e viene connesso al processo di semplificazione e di sintesi;

– lo sforzo è quello di raggiungere una omogeneità piuttosto che la pluralità; si enfatizzano l’ordine, l’invarianza,  la stabilità, l’uniformità e l’equilibrio;

– si utilizzano strumenti logici e si bandiscono aspetti soggettivi ed emotivi, personali;

– il metodo sperimentale si basa sulla riduzione, la disgiunzione, la quantificazione e la ripetibilità; le leggi della dinamica delle traiettorie – che fonda la scienza positivista – sono reversibili, deterministe e conservative;

– elemento di scientificità è considerata la riproducibilità, cioè la possibilità che date le coordinate, sia possibile ottenere gli stessi risultati in un esperimento anche da parte di altri scienziati in altri laboratori (questo postulato non verrà  smantellato nel salto epistemologico);

– il verificazionismo è considerato il processo attraverso il quale stabilire la garanzia di una certezza scientifica, la veridicità di una teoria;

– il tempo è considerato come reversibile: il movimento di una particella dal punto A al punto B è perfettamente reversibile; l’impulso per il movimento deve venire dall’esterno, non esistono sistemi che possano determinare la loro evoluzione dall’interno;

–  il tempo e lo spazio sono spesso considerati come eterni e immobili.

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